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ISPRA: come smaltire mascherine e guanti usati

Le indicazione dell’ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale, su come smaltire mascherine e guanti usati.

Pubblichiamo le indicazioni di ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale per la classificazione e la corretta gestione, smaltimento compreso, dei rifiuti DPI usati : guanti e mascherine e guanti.

“Nell’ambito dell’emergenza sanitaria al virus SARS-Cov-2 – spiega l’ISPRA nel documento – tra le azioni volte al contenimento dell’infezione è ampiamente diffuso l’utilizzo di mascherine e guanti, anche nelle azioni quotidiane non direttamente collegate all’attività lavorativa.”

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale spiega che “nell’attuale contesto, il termine DPI, anche se in modo improprio rispetto alla definizione normativa, viene pertanto largamente utilizzato come sinonimo di mascherine e guanti, a prescindere dallo specifico scopo di utilizzo e dalla specifica tipologia”.

Ad esempio, coerentemente con la normativa in vigore, “non sono DPI le “mascherine chirurgiche” o “igieniche” sprovviste di filtro di cui alla norma UNI EN 14683, comunemente impiegate in ambito sanitario e nell’industria alimentare. Queste infatti appartengono alla categoria dei dispositivi medici e non proteggono l’operatore, bensì il paziente o l’alimento dalle possibili contaminazioni.

Ai fini della classificazione dei rifiuti, a prescindere dal fatto che tali materiali rientrino nella definizione di DPI, rimane comunque valido il concetto che gli stessi si configurano come materiali filtranti e/o protettivi.

Conseguentemente, “tenuto conto di quanto sopra riportato, nel presente documento il termine DPI, pur se in modo non del tutto proprio, verrà utilizzato secondo l’accezione che ne viene comunemente data nell’attuale fase emergenziale”.

Link documento ISPRA. I rifiuti costituiti da DPI usati.

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Coronavirus: i maggiori rischi da patologie quali ipertensione, dislipidemia e diabete

Malattie croniche e rischio di CoViD-19: risultati preliminari di uno studio caso-controllo in Toscana

A cura di: P. Francesconi, F. Profili, S. Bartolacci, B. Bellini, D. Balzi, A. Zuppiroli, P. Ballo

Introduzione

La pandemia di CoViD-19 sta sfidando i sistemi di assistenza sanitaria in tutto il mondo con quadri clinici che variano da forme asintomatiche o pauci-sintomatiche a forme molto gravi che necessitano di cure intensive e sono gravate da alti tassi di letalità.

Sono stati segnalati diversi fattori di rischio tra cui età, genere e una varietà di comorbidità croniche come ipertensione, diabete, malattie polmonari e cardiovascolari. Tuttavia, l’importanza relativa delle malattie croniche preesistenti rimane poco chiara.

È peraltro di fondamentale importanza identificare i soggetti a più alto rischio di ammalarsi di CoViD-19, al fine di poter fornire indicazioni specifiche per le strategie da adottare per la corretta implementazione di misure di prevenzione, sorveglianza, diagnosi e cura.

Lo scopo di questo studio è di esplorare l’associazione tra malattie croniche ed il rischio di sviluppare CoViD-19 sintomatica in Toscana.

Metodi

È stato condotto uno studio caso-controllo dove sono 2.700 i casi di CoViD-19 sintomatica residenti in Toscana non istituzionalizzati (di cui siamo riusciti a recuperare i dati necessari), i controlli l’intera popolazione d’età superiore ai 30 anni residente in Toscana a inizio 2020 e non istituzionalizzata, i fattori di rischio una serie di condizioni croniche presenti a inizio 2020 secondo la banca-dati MaCro dell’ARS con l’aggiunta di tumore maligno (definito come l’aver avuto un ricovero per tumore maligno negli ultimi 5 anni). Per i casi e i controlli sono state calcolate statistiche descrittive sulla distribuzione per età e genere e le prevalenze delle singole malattie croniche. Per ogni malattia cronica sono stati poi calcolati i rischi relativi (Odds Ratio) di ammalarsi di CoViD-19, aggiustando per età e per genere, età e comorbilità. Tutti i dati sono stati trattati in modo anonimo.

Risultati

Come atteso, la distribuzione percentuale per età e per genere dei casi è molto diversa rispetto a quella della popolazione generale, con una più alta percentuale di uomini e di anziani tra i casi. Il rischio di CoViD-19, di conseguenza, risulta maggiore tra gli uomini (OR uomini vs donne pari a 1,38) e nelle classi d’età più anziane (tabella 1).

Tabella 1: Casi e popolazione generale per età e genere – Numero, valori percentuali e Odds Ratio per Covid-19

tab 1

Quasi tutte le patologie considerate sono più frequenti tra i casi, rispetto alla popolazione generale. In generale, un malato cronico ha un rischio più che doppio di sviluppare CoViD-19 sintomatica rispetto a un soggetto sano (OR malato vs non malato pari a 2,31). Tra i fattori di rischio maggiori troviamo la demenza (OR grezzo pari a 2,79) e l’insufficienza cardiaca (OR grezzo pari a 2,71). Aggiustando le stime di rischio per età e genere gli OR si riducono tutti al di sotto del valore 2. Un malato cronico o oncologico, a parità di genere e classe d’età, ha il 56% di rischio in più di sviluppare CoViD-19 sintomatica (OR aggiustato per età e genere pari a 1,56) (tabella 2).

Tabella 2: Condizioni croniche – Numero, prevalenze percentuali e Odds Ratio di CoViD-19

tab 2

Molte delle patologie considerate mostrano un effetto sul rischio di CoViD-19 che permane anche una volta aggiustato per l’eventuale effetto delle altre comorbidità. I valori puntuali degli Odds Ratio sono maggiori di uno per tutte le malattie escluse le malattie croniche infiammatorie intestinali (MICI), anche se per alcune patologie non si raggiunge la significatività statistica. Gli assistiti a più alto rischio di sviluppare CoViD-19 sintomatica, con un rischio oltre il 40% più alto che nella popolazione generale, risultano gli affetti da insufficienza cardiaca, disturbi psicotici (uso di farmaci antipsicotici), demenza, malattie reumatiche e bronco-pneumopatia cronico-ostruttiva (BPCO) (figura 1).

Figura 1: Condizioni croniche – Odds Ratio (95%IC) per Covid-19, aggiustati per età, genere e altre comorbidità

fig 1 tris

Conclusioni

Questo studio valuta il rischio relativo tra gli affetti da varie condizioni croniche di sviluppare forme sintomatiche di CoViD-19.

Da una parte, si conferma quanto già pubblicato in letteratura sul rischio aggiuntivo causato dalle più comuni malattie con particolare riguardo all’insufficienza cardiaca, all’ipertensione, alla BPCO, al diabete ed ai tumori, dall’altra si mettono in luce rischi più elevati di ammalarsi, ad oggi meno noti, anche per chi soffre di disturbi psicotici, demenza e malattie reumatiche.

L’interpretazione di questi risultati è complessa, in quanto l’aumento del rischio di ammalarsi di CoViD-19 sintomatica nelle persone affette da queste condizioni croniche può dipendere sia dalle malattie stesse sia dalle terapie farmacologiche assunte per trattarle.

Peraltro, l’associazione tra disturbi psichici e demenze con il rischio di CoViD-19 può anche dipendere dal fatto che la prevalenza di queste condizioni è particolarmente elevata tra i soggetti istituzionalizzati, tra i quali il rischio di infezione può risultare particolarmente elevato per un più elevato rischio di infezioni correlate all’assistenza. Per questo motivo, lo studio è stato condotto su soggetti che non risultano istituzionalizzati secondo i dati sanitari correnti. Purtroppo, però, questa informazione non è completa ed una parte della popolazione di studio potrebbe essere in realtà istituzionalizzata.

Questi risultati richiedono quindi ulteriori approfondimenti, soprattutto finalizzati a chiarire i diversi ruoli delle malattie e delle terapie che possono confondersi tra di loro e, in particolar modo per alcune malattie (demenza, disturbi psicotici, ictus) eventuali confondimenti residui dovuti all’istituzionalizzazione non registrata nei flussi informativi.

A cura di: Paolo Francesconi*, Francesco Profili*, Simone Bartolacci*, Benedetta Bellini*, Daniela Balzi**, Alfredo Zuppiroli*, Piercarlo Ballo**.

* ARS Toscana

** ASL Toscana Centro

Link Ars – Agenzia Regionale di Sanità Regione Toscana.

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Brusaferro, Iss: curva continua a decrescere, però il virus non è cambiato, rispettare regole di prevenzione

Brusaferro (Iss): “La curva continua a decrescere, ma il virus non è cambiato: rispettate le regole di prevenzione”

“La curva dell’epidemia sta decrescendo, stiamo andando verso un numero più basso dei casi in tutte le regioni, compresa la Lombardia”. Ad affermarlo il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, in apertura della conferenza stampa settimanale di oggi sull’evoluzione della pandemia di Covid-19. È presto però per valutare l’impatto del rilassamento del lockdown iniziato il 4 maggio.

“Solo nella prossima settimana sarà possibile avere i dati relativi all’andamento dei casi nei primi giorni della fase 2” ha detto Brusaferro. Tutti noi con i nostri comportamenti possiamo contribuire a contenere la diffusione dell’epidemia, mantenendo la distanza fisica dagli altri e lavandoci spesso le mani. “Il virus non è cambiato – ha rimarcato il presidente dell’Iss -, ha le stesse caratteristiche e la stessa modalità di trasmissione che aveva nella fase 1, perciò violare le regole di comportamento per la prevenzione del contagio potrebbe facilitare la circolazione”.

Nell’88% dei casi Covid-19 è la prima causa di morte

Sulla base delle 2417 schede di decesso analizzate finora (il 9 per cento del totale), emerge che l’infezione da SarsCoV2 rappresenta la prima causa di morte nell’88,2 per cento dei casi (2133). Mentre nel resto dei pazienti deceduti, l’infezione si è sovrapposta ad altre patologie (soprattutto tumori, cardiopatie ischemiche, malattie cerebrovascolari, malattie croniche delle basse vie respiratorie, ipertensione e diabete).

Metodologia per la valutazione del rischio in fase di transizione

Il presidente dell’Iss ha poi descritto gli algoritmi per la valutazione dell’andamento delle infezioni nel Paese (disponibili nelle slide in allegato). “Si tratta di indicatori di processo, che rappresentano la capacità di gestire determinate attività nel contesto regionale e nazionale, e di risultato – ha spiegato Brusaferro -. Dall’analisi settimanale della cabina di regia tra ministero della Salute, Iss e Regioni si potranno quindi fare ragionamenti per decidere le misure successive”.

Il rapporto sulla mortalità Istat – Iss

Sono state 25.354 le morti in più registrate dall’Istat dal 20 febbraio al 31 marzo 2020, pari al 39 per cento in più rispetto alla media 2015-19 dello stesso periodo. “Poco più della metà sono attribuibili a Covid diagnosticato” ha dichiarato il presidente dell’Istat, Giancarlo Blangiardo, presente anche lui alla conferenza stampa. I dati riguardano 6.866 Comuni italiani su un totale di quasi 8mila. Per maggiori informazioni leggi il rapporto Istat ISS.

Covid-19 nella popolazione di nazionalità straniera in Italia

Dall’inizio dell’epidemia al 22 Aprile sono stati diagnosticati e notificati al sistema di sorveglianza 6.395 casi (il 5,1 per cento del totale) attribuibili a individui di nazionalità straniera. “In linea di massima si può confutare l’ipotesi di una differenza di rischio fra stranieri e italiani” ha sottolineato Giovanni Rezza, appena nominato nuovo direttore generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute. La minore incidenza dell’infezione nella popolazione straniera e la notifica dei casi ritardata rispetto a quella negli italiani (come riportato nelle slide in allegato) “potrebbero riflettere un ridotto o ritardato accesso ai tamponi per la diagnosi”, ha commentato Rezza, che spiegherebbe “il maggior rischio di ospedalizzazione e di ricovero in terapia intensiva osservato tra i casi stranieri”. Il direttore ha infine chiarito che essendo “l’analisi preliminare” per ora queste sono soltanto “ipotesi da interpretare con cautela”.

schede ISS riepilogo evoluzione pandemia Coronavirus

schede ISS riepilogo popolazione straniera

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Svizzera: COVID-19: Quindici valichi di confine saranno riaperti da lunedì

Dall’11 maggio 2020, quindici valichi di confine saranno riaperti al traffico. Questa settimana, l’Amministrazione federale delle dogane (AFD) aveva già proceduto alla riapertura di quattro valichi di confine.

Dopo il graduale allentamento delle restrizioni all’ingresso e all’ammissione in Svizzera e le fasi di apertura economica, l’AFD prevede un ulteriore aumento degli spostamenti transfrontalieri. Per garantire un flusso di traffico il più scorrevole possibile, all’inizio della prossima settimana saranno aperti altri valichi di confine nei cantoni dei Grigioni, Soletta e Ticino, cosi come in Svizzera francese. Queste aperture sono state decise d’intesa e in stretta collaborazione con le autorità partner nazionali ed estere. I controlli alle frontiere basati sui rischi continueranno a essere effettuati.

L’elenco dei valichi di confine aperti è pubblicato sul sito internet dell’AFD (www.ezv.admin.ch). La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) elenca sul suo sito internet (www.sem.admin.ch) tutte le informazioni relative alle disposizioni attuali. L’AFD chiede inoltre ai viaggiatori di rispettare le norme d’ingresso vigenti nei rispettivi Paesi confinanti.

Panoramica degli ulteriori valichi di confine aperti da lunedì 11 maggio 2020

Ginevra

  • Certoux, Chancy I, Croix-de-Rozon: entrata in Svizzera (uscita dalla Francia) dalle ore 06:00 alle ore 09:00; dal lunedì al venerdì, esclusi i giorni festivi
  • Landecy: entrata in Svizzera (uscita dalla Francia) dalle ore 06:00 alle ore 09:00, entrata in Francia (uscita dalla Svizzera) dalle ore 17:00 alle ore 19:00; dal lunedì al venerdì, esclusi i giorni festivi

Grigioni

  • Spiess: da/verso Samnaun, dalle ore 08:00 alle ore 11:00; dal lunedì al venerdì

Giura

  • Fahy: entrata in Svizzera (uscita dalla Francia) dalle ore 05:00 alle ore 08:00; entrata in Francia (uscita dalla Svizzera) dalle ore 16:00 alle ore 19:00; dal lunedì al venerdì, esclusi i giorni festivi

Neuchâtel

  • Biaufond: entrata in Svizzera (uscita dalla Francia) dalle ore 05:00 alle ore 08:00; entrata in Francia (uscita dalla Svizzera) dalle ore 16:00 alle ore 20:00; dal lunedì al venerdì, esclusi i giorni festivi

Soletta

  • Flüh: dalle ore 05:00 alle ore 20:00; dal lunedì alla domenica

Ticino

  • Camedo: dalle ore 05:00 alle ore 09:00 e dalle ore 16:00 alle ore 19:30; dal lunedì al venerdì, esclusi i giorni festivi
  • Ponte Faloppia: dalle ore 05:00 alle ore 09:00 e dalle ore 16:00 alle ore 19:30; dal lunedì al venerdì, esclusi i giorni festivi
  • Pizzamiglio: dalle ore 05:00 alle ore 09:00 e dalle ore 16:00 alle ore 21:00; dal lunedì al venerdì, esclusi i giorni festivi
  • Brusata: dalle ore 05:00 alle 20:00; dal lunedì al venerdì, esclusi i giorni festivi

Vallese

  • Morgins: dalle ore 05:00 alle ore 19:00, dal lunedì alla domenica

Vaud

  • Crassier: entrata in Svizzera (uscita dalla Francia) dalle ore 06:00 alle ore 09:00; dal lunedì al venerdì, esclusi i giorni festivi
  • L’Auberson: entrata in Svizzera (uscita dalla Francia) dalle ore 05:00 alle ore 09:00; dal lunedì al venerdì, esclusi i giorni festivi.

Indirizzo cui rivolgere domande

Ufficio stampa Amministrazione federale delle dogane AFD, 058 462 67 43, medien@ezv.admin.ch

Pubblicato da: Amministrazione federale delle dogane, http://www.ezv.admin.ch

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Giornata Mondiale degli Uccelli Migratori

Cambia il clima e gli uccelli migrano prima. In anticipo la migrazione primaverile di alcune specie.

Lo dimostra uno studio dell’Ispra condotto su 225.000 esemplari nell’arco di 30 anni.
I cambiamenti climatici stanno modificando la migrazione di molti uccelli. Le primavere sempre più anticipate in Europa portano le specie migratrici, di ritorno dall’Africa, ad essere stagionalmente in ritardo rispetto alle fasi di massima disponibilità di cibo.
E’ quanto emerge da uno studio condotto dall’Ispra sulla base dei dati raccolti in 30 anni di monitoraggio delle specie migratrici.

Grazie al lavoro di inanellamento dell’Istituto, sono state tracciate le rotte di sei specie di uccelli migratori a lungo raggio: Beccafico, Balia nera, Codirosso comune, Usignolo, Cannaiola e Torcicollo. I dati dimostrano che due di queste, la Balia ed il Codirosso, stanno rispondendo molto velocemente al climate change, anticipando di un giorno ogni 3-4 anni la data di migrazione primaverile. Il calendario è stato anticipato meno rapidamente da Torcicollo e Cannaiola, mentre Usignolo e Beccafico non mostrano variazioni significative.

L’anello posto dagli inanellatori volontari ISPRA su circa 225.000 uccelli migratori in 30 anni di attività primaverile sulle piccole isole italiane, ha consentito di applicare modelli che analizzano la variazione annuale della data di migrazione, tenendo conto di fattori meteorologici stagionali, della posizione e dell’identità dei siti di cattura e inanellamento. Il mutamento climatico sta anche portando ad inverni progressivamente meno rigidi. Durante la stagione fredda gli uccelli accumulano grasso quale “assicurazione sulla vita” per ridurre i rischi di mortalità legata a possibile scarsezza di cibo.

Allo stesso tempo un uccello grasso paga, però, un rischio maggiore di essere predato. Anche in questo caso, i modelli con i quali ISPRA ha analizzato le condizioni di oltre 80.000 uccelli inanellati nel cuore dell’inverno in Italia, a partire dal 1982, mostrano efficacemente come il peso medio diminuisca significativamente sia nel Pettirosso che nella Capinera. Questi dati innovativi, derivati dai forti legami degli uccelli con la stagionalità delle condizioni ecologiche alle diverse scale geografiche confermano il ruolo che sia specie migratrici, sia svernanti hanno quali efficaci indicatori degli effetti del mutamento climatico sugli ambienti nei quali anche noi viviamo.

Quest’anno la Giornata Mondiale degli Uccelli Migratori, organizzata dalla Convenzione di Bonn sulle specie migratrici (https://www.worldmigratorybirdday.org/), è dedicata al fenomeno della “connettività” migratoria. Di fatto, con i loro spostamenti gli uccelli migratori connettono connettono il Pianeta, sono gli araldi della primavera, ci forniscono campanelli di allarme sugli effetti drammatici del mutamento climatico globale e richiedono a noi, per la sopravvivenza loro quanto nostra, un’urgente consapevolezza dell’esigenza di connettere anche le politiche di conservazione, gestione ed uso sostenibile delle risorse naturali tra culture, Paesi e continenti diversi.

Link Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

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Svizzera: Coronavirus, sostegno alla custodia extrafamiliare e fase pilota per l’app di tracciamento

Coronavirus: sostegno alla custodia extrafamiliare e fase pilota per l’app di tracciamento

Nella sua seduta dell’8 maggio 2020, dopo la sessione straordinaria del Parlamento e a pochi giorni dai prossimi allentamenti, il Consiglio federale ha preso decisioni riguardanti la custodia complementare alla famiglia e l’app per il tracciamento di prossimità, così come la riapertura degli esercizi della ristorazione e le limitazioni all’entrata in Svizzera. La Confederazione intende sostenere con 65 milioni di franchi le istituzioni di custodia complementare alla famiglia per le perdite di guadagno subite in seguito all’emergenza coronavirus. Le modalità concrete di questo sostegno saranno stabilite in una pertinente ordinanza che il Consiglio federale emanerà entro il 20 maggio. Entro quella data, il Collegio governativo sottoporrà inoltre al Parlamento le basi legali dell’app per il tracciamento di prossimità, che fino a quel momento sarà testata nel quadro di una fase pilota.

Per introdurre un’app per smartphone per il tracciamento di prossimità, che informa gli utenti che sono stati troppo a lungo vicini a una persona infetta, deve essere elaborata un’apposita base legale. Così ha deciso il Parlamento questa settimana nel corso della sessione straordinaria(mozione CIP-S 20.3168). Il Consiglio federale integrerà in tal senso la legge sulle epidemie ed entro il 20 maggio sottoporrà un messaggio urgente al Parlamento, che dovrà discuterlo e adottarlo in giugno durante la sessione estiva. Finché la modifica di legge non sarà decisa, l’app sviluppata dai Politecnici federali di Zurigo e Losanna e dalla Confederazione sarà sottoposta a un approfondito test in una fase pilota. Per questa fase, il Consiglio federale intende emanare il 13 maggio un’ordinanza di durata limitata.

Concepita per essere un ulteriore strumento per interrompere le catene di trasmissione, l’app permetterà di avvertire rapidamente gli utenti suscettibili di essere stati contagiati e di arginare la diffusione del virus senza compromettere la privacy. L’impiego dell’app, che non utilizza dati personali né informazioni sulla posizione, è volontario. I dati registrati sono regolarmente cancellati dopo 21 giorni. La nuova applicazione sarà in uso soltanto durante la fase di contenimento e integrerà il tracciamento dei contatti classico, che i Cantoni riprenderanno a svolgere sistematicamente dalla settimana prossima.

Sostegno alla custodia complementare alla famiglia

Come deciso dal Parlamento nella sessione straordinaria (mozioni CSEC-N 20.3128 e CSEC-S 20.3129), la Confederazione sosterrà con 65 milioni di franchi le istituzioni di custodia complementare alla famiglia che in seguito all’emergenza coronavirus hanno subito perdite di guadagno. Il Consiglio federale emanerà una pertinente ordinanza entro il 20 maggio. La Confederazione si farà carico di un terzo dei costi dei Cantoni per la compensazione dei contributi non più versati dai genitori alle istituzioni di custodia. L’ordinanza vigerà per sei mesi con effetto retroattivo dal 17 marzo 2020.

Adeguamento dell’ordinanza per consentire la ripartenza nella ristorazione

Il Consiglio federale ha inoltre adottato le necessarie modifiche all’ordinanza 2 COVID-19 per consentire la riapertura degli esercizi nel settore della ristorazione il prossimo 11 maggio. L’allentamento era stato deciso il 29 aprile scorso. Nei ristoranti saranno ammessi a un tavolo gruppi di al massimo quattro persone o genitori accompagnati dai propri figli. Tutti i clienti dovranno consumare cibi e bevande stando seduti e tra i diversi tavoli dovrà essere rispettata una distanza di due metri o dovranno essere collocati elementi di separazione. Il Consiglio federale è stato inoltre informato del piano di protezione elaborato dalle organizzazioni di categoria nel rispetto delle prescrizioni definite dall’Ufficio federale della sanità pubblica in collaborazione con la Segreteria di Stato dell’economia, dopo consultazione delle parti sociali. Per permettere il tracciamento dei contatti anche nei ristoranti, è previsto che gli esercenti registrino su base volontaria i dati di una persona per ogni gruppo di clienti.

Allentamento progressivo delle limitazioni all’entrata e all’ammissione in Svizzera

Una settimana fa il Consiglio federale aveva deciso di allentare in modo progressivo, parallelamente all’apertura graduale dell’economia, le limitazioni all’entrata e all’ammissione in Svizzera introdotte per contenere la diffusione del coronavirus. Saranno trattate anzitutto le domande dei lavoratori provenienti dall’UE/AELS e dai Paesi terzi presentate già prima dell’emergenza coronavirus; inoltre andranno esaminate anche quelle dei cittadini UE/AELS in possesso di un contratto concluso prima della pandemia. Per i cittadini svizzeri e per quelli dell’UE/AELS sarà di nuovo possibile il ricongiungimento familiare in Svizzera. Restano invece in vigore i controlli alle frontiere. D’intesa con le autorità degli altri Paesi, saranno aperti determinati valichi di frontiera. Nella sua riunione dell’8 maggio 2020, il Consiglio federale ha adottato le pertinenti modifiche dell’ordinanza, fissandone l’entrata in vigore l’11 maggio 2020. Parallelamente, la Segreteria di Stato della migrazione ha precisato in una circolare che i Cantoni possono confermare anche le notifiche per l’assunzione d’impiego di lavoratori che da anni lavorano stagionalmente per lo stesso datore di lavoro con un contratto a tempo determinato. I Cantoni possono inoltre trattare le nuove notifiche di attività lucrative di breve durata improrogabili a causa di un interesse economico cogente.

Indirizzo cui rivolgere domande

  • Ufficio federale della sanità pubblica, Comunicazione
    +41 58 462 95 05, media@bag.admin.ch
  • Sulle strutture di ristorazione:
    Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria USAV, Servizio stampa
    +41 58 463 78 98, media@blv.admin.ch
  • Sulle limitazioni all’entrata in Svizzera:
    Segreteria di Stato della migrazione SEM, Informazione e comunicazione
    +41 58 465 78 44, medien@sem.admin.ch

Link Consiglio Federale Svizzero.

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Svizzera: La democrazia è più forte di qualunque virus

Berna, 4 maggio 2020: Dichiarazione del Consiglio federale del 4 maggio 2020, Sessione straordinaria delle Camere federali 4 – 8 maggio 2020

Fa fede la versione orale

Stimati membri del Consiglio nazionale,

stiamo vivendo una crisi senza precedenti nella storia della Svizzera, dopo la seconda guerra mondiale. Il nostro Paese è stato colpito duramente dal coronavirus.

La crisi ha destabilizzato anche le nostre certezze. Ci dimostra che la Svizzera non è invulnerabile. Un piccolo virus minaccia qualcosa di grande: i nostri diritti fondamentali.

Per gestire la crisi, il Consiglio federale ha dovuto limitare diversi diritti fondamentali: ha adottato restrizioni della libertà personale e della libertà economica e ha interferito nella sovranità cantonale. Per il Consiglio federale non è stato facile prendere queste decisioni; l’ha fatto tenendo in considerazione la proporzionalità – così come sancito dalla Costituzione federale.

L’obiettivo delle misure è frenare la pandemia. Un primo cauto bilancio è positivo. Per questo motivo il Consiglio federale ha deciso alcuni allentamenti dei provvedimenti.

Per molte persone, la pandemia e le misure adottate comportano purtroppo anche sofferenze. Per più di un terzo di tutti gli occupati è stato chiesto il lavoro ridotto. Molte ditte sono chiuse da più di sei settimane. Gli alberghi sono vuoti, gli artisti non possono più tenere spettacoli, le associazioni non organizzano nessuna manifestazione, le imprese di esportazioni ricevono da inizio anno meno ordini dall’estero.

Le conseguenze economiche della pandemia sono dolorose. Nel limite del possibile il Consiglio federale ha cercato di aiutare rapidamente le imprese con una serie di misure.

Anche in questo caso il primo bilancio provvisorio sugli aiuti a breve termine risulta positivo.

Signore e signori,

ora dobbiamo condurre la Svizzera fuori dalla crisi e renderla più resistente.

Per fare ciò, il Consiglio federale ha bisogno di Voi. La pandemia ha relegato il Parlamento a un ruolo di spettatore. Il Consiglio federale si è visto costretto a governare per diritto di necessità. Da oggi però la responsabilità torna nelle vostre mani. Una cosa il virus non può e non deve intaccare: la forza della nostra democrazia.

Vi riunite per una sessione straordinaria in una nuova costellazione, in un nuovo luogo. Tutto ciò può costituire un’opportunità per ripensare tante cose. Una crisi non si attiene a strategie ben definite. Dobbiamo rimanere flessibili e operativi e nel contempo le nostre decisioni devono rispettare la legalità. Il Consiglio federale propone quindi al Parlamento la seguente procedura:

nel limite del possibile, intendiamo accogliere le richieste delle Commissioni basate su un ampio consenso. In merito alle mozioni delle Commissioni che fanno riferimento alle ordinanze emanate in virtù del diritto di necessità e che sono state depositate al più tardi due settimane prima dell’inizio di una sessione, prenderemo posizione così da poter trattare questi interventi nel corso della sessione stessa; attueremo nel più breve tempo possibile le mozioni depositate dalle Commissioni.

Nel contempo, in caso di nuove e importanti disposizioni del diritto di necessità, consulteremo nel limite del possibile i presidenti delle Commissioni competenti oppure, se ciò non sarà possibile per questioni di tempo, provvederemo perlomeno a informarli.

Nelle sessioni, il Consiglio federale presenterà inoltre al Parlamento un rapporto sulle competenze in materia di diritto di necessità. L’Esecutivo prevede inoltre di sottoporre al Parlamento, al più tardi entro l’11 settembre 2020 e qualora risultasse ancora necessario, un messaggio relativo all’esame delle ordinanze di necessità.

Signore e signori,

l’uscita dalla crisi richiede prudenza, attenzione e perseveranza.

Agirete con lungimiranza e nell’interesse della popolazione. E metterete in discussione decisioni prese dal Consiglio federale. Non è soltanto un vostro diritto, è anche un vostro dovere. Il Consiglio federale è disponibile al dialogo. Il suo obiettivo è quello di trarre le giuste conclusioni dalla crisi.

Attraverso un dialogo costruttivo, dobbiamo trovare delle soluzioni comuni, accettabili oggi per la popolazione; soluzioni che anche domani saranno ancora considerate sensate e giuste. In questo modo possiamo dare fiducia alle persone. Se la meritano!

Vi ringrazio della fiducia che avete riposto nelle ultime settimane nei confronti del Consiglio federale. Date ora di nuovo linfa alla democrazia!

Signore e signori,

vorrei rivolgere un pensiero a tutte quelle persone che in questa crisi hanno perso un loro caro. E vorrei pure esprimere gratitudine e rendere omaggio a tutti coloro che in questa crisi sostengono il nostro Paese, collaborano, aiutano e operano, sia da casa che sul posto di lavoro.

A loro il mio ringraziamento!

Indirizzo cui rivolgere domande: DATEC, Servizio stampa, tel. +41 58 462 55 11. Link Consiglio Federale Svizzero.

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La presidente della Confederazione Sommaruga presenta la posizione della Svizzera durante la conferenza sul COVID-19

Lunedì 4 maggio 2020 la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga ha rappresentato la Svizzera tramite videomessaggio in occasione di una conferenza di Paesi donatori per l’emergenza COVID-19. La conferenza è stata indetta dall’Unione europea insieme a diversi Paesi europei ed extraeuropei. Lo scopo è il finanziamento del Piano globale per la lotta contro il coronavirus (Corona Global Response) per far fronte alla pandemia.

Questo Piano dovrebbe consentire nelle prossime settimane di raccogliere 7,5 miliardi di euro per finanziare strumenti di diagnosi nonché lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di medicamenti e vaccini contro il COVID-19. A fine aprile l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e altre organizzazioni internazionali hanno lanciato un appello per trovare misure rapide e sicure applicabili a livello globale contro la pandemia.

Nel suo messaggio, la presidente Sommaruga ha sottolineato quanto sia importante che gli Stati di tutto il mondo abbiano accesso alla diagnostica, ai medicamenti e in seguito anche ai vaccini. Ha inoltre ribadito che serve solidarietà al di là dell’ambito della sanità pubblica; non basta infatti salvare la popolazione dalla pandemia, per poi lasciarla morire di povertà e di fame.

Complessivamente la Svizzera sostiene le richieste d’aiuto internazionali per la lotta contro il COVID-19 e le sue conseguenze con un contributo di circa 400 milioni di franchi, conformemente alla decisione del Consiglio federale del 29 aprile 2020. Metà del contributo sarà devoluto al Comitato della Croce Rossa per scopi umanitari sotto forma di prestito senza interessi. 25 milioni di franchi sono stati stanziati a favore del fondo per le catastrofi istituito dal Fondo monetario internazionale. Fino ad ora sono stati previsti 18 milioni per l’OMS, per la «Coalition for Epidemic Preparedness Innovations» e per l’accelerazione della ricerca di medicamenti. Nelle prossime settimane il Consiglio federale deciderà in merito a ulteriori mezzi.

Indirizzo cui rivolgere domande: Servizio d’informazione del DATEC: Géraldine Eicher, +41 79 211 30 52. Link Consiglio Federale Svizzero.