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Salute

Ecco cosa prevede il decreto per la fase 2

Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro della salute Roberto Speranza, ha approvato un decreto legge che introduce ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19. Il decreto delinea il quadro normativo nazionale all’interno del quale, dal 18 maggio al 31 luglio 2020, con appositi decreti od ordinanze, statali, regionali o comunali, potranno essere disciplinati gli spostamenti delle persone fisiche e le modalità di svolgimento delle attività economiche, produttive e sociali.

Spostamenti

NELLA STESSA REGIONE

A partire dal 18 maggio, gli spostamenti delle persone all’interno del territorio della stessa regione non saranno soggetti ad alcuna limitazione. Lo Stato o le Regioni, in base a quanto previsto dal decreto legge 25 marzo 2020, n. 19, potranno adottare o reiterare misure limitative della circolazione all’interno del territorio regionale relativamente a specifiche aree interessate da un particolare aggravamento della situazione epidemiologica.

TRA REGIONI DIVERSE

Fino al 2 giugno restano vietati gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, così come quelli da e per l’estero, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute; resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

A decorrere dal 3 giugno, gli spostamenti tra regioni diverse potranno essere limitati solo con provvedimenti statali adottati ai sensi dell’articolo 2 del decretolegge 25 marzo 2020, n. 19, in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree.

DA E PER L’ESTERO

Tali norme varranno anche per gli spostamenti da e per l’estero, che potranno essere limitati solo con provvedimenti statali anche in relazione a specifici Stati e territori, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico e nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea e degli obblighi internazionali. Saranno comunque consentiti gli spostamenti tra la Città del Vaticano o la Repubblica di San Marino e le regioni confinanti.

DIVIETO DI MOBILITA’ PER CHI È IN QUARANTENA

È confermato il divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per le persone sottoposte alla misura della quarantena per provvedimento dell’autorità sanitaria in quanto risultate positive al virus Covid-19, fino all’accertamento della guarigione o al ricovero in una struttura sanitaria o altra struttura allo scopo destinata. La quarantena precauzionale è applicata con provvedimento dell’autorità sanitaria ai soggetti che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di soggetti positivi al virus Covid-19 e agli altri soggetti indicati con i provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto legge n.19 del 2020.

DIVIETO DI ASSEMBRAMENTI

Resta vietato, l’assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico.

FUNZIONI RELIGIOSE

Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si svolgono nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo e dalle rispettive confessioni, contenenti le misure idonee a prevenire il rischio di contagio.

Attività economiche, produttive e sociali

A partire dal 18 maggio, le attività economiche, produttive e sociali devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali. In assenza di quelli regionali trovano applicazione i protocolli o le linee guida adottati a livello nazionale. Le misure limitative delle attività economiche e produttive possono essere adottate, nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, con provvedimenti statali emanati ai sensi dell’articolo 2 del decreto legge n. 19 del 2020 o, nelle more di tali provvedimenti, dalle Regioni.

MONITORAGGIO REGIONALE

Per garantire lo svolgimento in condizioni di sicurezza delle attività economiche, produttive e sociali, le regioni monitorano con cadenza giornaliera l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e, in relazione a tale andamento, le condizioni di adeguatezza del sistema sanitario regionale. I dati del monitoraggio sono comunicati giornalmente dalle regioni al ministero della Salute, all’Istituto superiore di sanità e al Comitato tecnico-scientifico. In relazione all’andamento della situazione epidemiologica sul territorio, la singola regione, informando contestualmente il ministro della Salute, può introdurre misure derogatorie, ampliative o restrittive, rispetto a quelle disposte a livello statale.

Sanzioni

Il mancato rispetto dei contenuti dei protocolli o delle linee guida regionali o, in assenza, nazionali, che non assicuri adeguati livelli di protezione, determina la sospensione dell’attività economica o produttiva fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.

Salvo che il fatto costituisca reato diverso da quello di cui all’articolo 650 del codice penale (“Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”), le violazioni delle disposizioni del decreto, o dei decreti e delle ordinanze emanati per darne attuazione, sono punite con la sanzione amministrativa di cui all’articolo 4, comma 1, del decreto legge 25 marzo 2020 n.19, che prevede il pagamento di una somma da euro 400 a euro 3.000, aumentata fino a un terzo se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo.

Nei casi in cui la violazione sia commessa nell’esercizio di un’attività di impresa, si applica altresì la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni. Ove necessario per impedire la prosecuzione o la reiterazione della violazione, l’autorità procedente può disporre la chiusura provvisoria dell’attività o dell’esercizio per una durata non superiore a 5 giorni, eventualmente da scomputare dalla sanzione accessoria definitivamente irrogata, in sede di sua esecuzione. In caso di reiterata violazione della medesima disposizione la sanzione amministrativa è raddoppiata e quella accessoria è applicata nella misura massima.

Consulta il decreto legge 16 maggio 2020, n.33

Leggi il comunicato di Palazzo Chigi

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Salute

L’intelligenza artificiale identifica tre biomarcatori collegati alla mortalità da COVID-19

Machine Learning: il modello identifica tre biomarcatori associati alla mortalità COVID-19. Da Nature Machine Intelligence.

Gli strumenti di Machine Learning hanno selezionato tre biomarcatori – deidrogenasi lattica, linfociti e livelli proteici C reattivi ad alta sensibilità – che possono predire la mortalità dei pazienti COVID-19 da campioni di sangue di 485 individui infetti a Wuhan, in Cina, secondo un articolo pubblicato su Nature Machine Intelligenza. Questi strumenti hanno predetto la mortalità dei singoli pazienti con più di dieci giorni di anticipo rispetto ai loro risultati con un’accuratezza superiore al 90%.

La valutazione clinica rapida, accurata e precoce della gravità COVID-19 dei pazienti è vitale. Tuttavia, non esiste attualmente alcun biomarcatore predittivo disponibile per distinguere i pazienti che richiedono cure mediche immediate e per stimare il loro tasso di mortalità associato. Ye Yuan, Li Yan e colleghi hanno analizzato campioni di sangue di 485 pazienti di Wuhan, in Cina, per identificare marcatori robusti e significativi del rischio di mortalità. I campioni raccolti tra il 10 gennaio e il 18 febbraio 2020 da pazienti dell’ospedale di Tongji sono stati utilizzati per lo sviluppo di modelli. Dei 375 casi inclusi nell’analisi, 201 sono guariti da COVID-19 e sono stati dimessi dall’ospedale, mentre i restanti 174 pazienti sono deceduti.

Gli autori hanno progettato un approccio di modellizzazione matematica basato su algoritmi di Machine Learning ideati per identificare i biomarcatori più predittivi della mortalità dei pazienti. Il problema è stato formulato come compito di classificazione, in cui gli input includevano informazioni di base, sintomi, campioni di sangue e risultati di test di laboratorio, tra cui funzionalità epatica, funzionalità renale, funzione di coagulazione, elettroliti e fattori infiammatori, prelevati da pazienti generali, gravi e critici . Il modello ha selezionato i livelli proteici lattici di deidrogenasi (LDH), linfociti e C ad alta sensibilità come i biomarcatori più importanti che distinguono i pazienti a rischio imminente. Questa scoperta è in linea con le attuali conoscenze mediche secondo cui alti livelli di LDH da soli sono associati alla rottura del tessuto che si verifica in varie malattie, inclusi disturbi polmonari come la polmonite. La maggior parte dei pazienti ha ricevuto più campioni di sangue durante la loro permanenza in ospedale. Tuttavia, questo modello ha utilizzato solo i dati del campione finale dei pazienti. Tuttavia, il modello può essere applicato a tutti gli altri campioni di sangue e si può stimare il potenziale predittivo dei biomarcatori.

Gli autori concludono che il loro modello fornisce test clinici semplici, interpretabili e intuitivi per quantificare con precisione e rapidità il rischio di morte. Suggeriscono anche che i linfociti, un tipo di globuli bianchi, possono servire come potenziale bersaglio terapeutico, supportato da studi clinici. Notano che, man mano che saranno disponibili più dati, questa procedura dovrà essere ripetuta per una maggiore precisione.

Titolo e riferimento dell’rticolo Nature Machine Intelligence: An interpretable mortality prediction model for COVID-19 patients. Un modello di previsione della mortalità interpretabile per i pazienti COVID-19. DOI 10.1038 / s42256-020-0180-7.

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ISS e Inail pubblicano le indicazioni per estetiste e parrucchieri

Covid-19, da Inail e Iss un documento con le indicazioni per parrucchieri ed estetiste

Arriva da Inail e Iss il documento tecnico congiunto sulle misure contenitive del contagio da nuovo coronavirus che fornisce indicazioni per lo svolgimento delle attività di parrucchiere ed estetista. 

Dal parrucchiere si potrà andare solo previa prenotazione e avendo cura di indicare il trattamento che si intende effettuare, per evitare di allungare i tempi di attesa. Le postazioni dovranno essere alternate, al fine di garantire una distanza di almeno due metri tra l’una e l’altra. I trattamenti estetici potranno essere effettuati in cabine chiuse. Vietati sauna, bagno turco e vasca idromassaggio. Gli ambienti dovranno essere sanificati ogni giorno.

Queste sono le prime indicazioni da seguire in vista della riapertura dei servizi di cura della persona, riportate nel documento Ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive del contagio da SARS-CoV-2 nel settore della cura della persona: servizi dei parrucchieri e di altri trattamenti estetici, approvato il 12 maggio 2020 dal Comitato tecnico scientifico, istituito presso la Protezione Civile.

Il documento è diviso in due parti. La prima è dedicata a un’analisi di contesto del settore dei servizi dei parrucchieri e di altri trattamenti estetici, mentre la seconda contiene le ipotesi di misure di sistema, organizzative, di prevenzione e protezione oltre a semplici regole per il contenimento del contagio.

Di seguito una sintesi delle indicazioni.

  • Le attività devono svolgersi esclusivamente su prenotazione durante la quale bisogna già indicare il tipo di trattamento richiesto in modo da ottimizzare i tempi di attesa.
  • Devono essere previste aree per le fasi di attesa tecnica, come la messa in posa del colore e barriere separatorie in particolare per le aree di lavaggio.
  • E’ necessario inoltre prevedere una distanza minima di almeno 2 metri utilizzando postazioni alternate e sanificare ogni giorno gli ambienti.
  • L’uso delle mascherine è obbligatorio sia da parte del personale sia da parte del cliente a partire dall’ingresso nel locale.
  • Nei centri estetici bisogna prevedere trattamenti alternativi a quelli che abitualmente prevedono l’uso del vapore, così come sono vietati sauna, bagno turco e vasca idromassaggio.
  • Durante i trattamenti estetici i pannelli delle cabine devono essere chiusi.
  • Tutte le apparecchiature devono essere disinfettate con detergenti idroalcolici o a base di cloro.
  • E’ fondamentale garantire la turnazione tra i lavoratori e la loro formazione sull’uso dei DPI.
  • Per la cura della barba e del viso sono consigliate oltre alle mascherine chirurgiche anche le visiere o schermi facciali.
  • Per quanto riguarda i locali è consigliato tenere le porte aperte e ed eliminare gli impianti di ricircolo sia di riscaldamento che di raffrescamento.

Documento congiunto Inail – Iss: Ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive del contagio da SARS-CoV-2 nel settore della cura della persona: servizi dei parrucchieri e di altri trattamenti estetici.

Link Ministero della Salute.

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Inail e Iss pubblicano le linee guida della Fase 2 per ristoranti e stabilimenti balneari

Fase 2, le linee guida Inail – Iss per ristoranti e stabilimenti balneari

Due nuovi documenti tecnici, realizzati dall’Inail in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità (Iss), forniscono raccomandazioni sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del nuovo coronavirus nella fase 2 nei settori della ristorazione e delle attività ricreative di balneazione. L’obiettivo è quello di garantire la ripresa dell’attività assicurando al tempo stesso la tutela della salute dei lavoratori e dei clienti.

Le pubblicazioni, approvate dal Comitato tecnico scientifico il 10 maggio, si articolano in due parti: la prima dedicata all’analisi di scenario dei settori di riferimento e la seconda alle ipotesi di misure di sistema, organizzative, di prevenzione e protezione.

Il distanziamento sociale nei ristoranti

Il documento Inail-Iss raccomanda di rimodulare la disposizione dei tavoli e dei posti a sedere, definendo un limite massimo di capienza predeterminato che preveda uno spazio di norma non inferiore a quattro metri quadrati per ciascun cliente, fatta salva la possibilità di adottare altre misure organizzative, come per esempio le barriere divisorie. La prenotazione obbligatoria viene indicata come ulteriore strumento di prevenzione, utile anche per evitare assembramenti di persone in attesa fuori dal locale. Durante il servizio, infatti, non è evidentemente possibile l’uso di mascherine da parte dei clienti. Lo stazionamento protratto, inoltre, in caso di soggetti infetti da Sars-CoV-2 può contaminare superfici come stoviglie e posate.

Il ricambio di aria

Un altro aspetto di rilievo è il ricambio di aria naturale e la ventilazione dei locali confinati, anche in relazione ai servizi igienici, che spesso sono privi di possibilità di aerazione naturale.

Prenotazione obbligatoria negli stabilimenti balneari

Per consentire un accesso contingentato agli stabilimenti balneari e alle spiagge attrezzate viene suggerita la prenotazione obbligatoria, anche per fasce orarie. Si raccomanda, inoltre, di favorire l’utilizzo di sistemi di pagamento veloci con carte contactless o attraverso portali/app web. Vanno inoltre differenziati, ove possibile, i percorsi di entrata e uscita, prevedendo una segnaletica chiara.

Distanza minima tra gli ombrelloni

Per garantire il corretto distanziamento sociale in spiaggia, la distanza minima consigliata tra le file degli ombrelloni è pari a cinque metri e quella tra gli ombrelloni della stessa fila a quattro metri e mezzo. È opportuno anche privilegiare l’assegnazione dello stesso ombrellone ai medesimi occupanti che soggiornano per più giorni. In ogni caso è necessaria l’igienizzazione delle superfici prima dell’assegnazione della stessa attrezzatura a un altro utente, anche nel corso della stessa giornata.

No a giochi di gruppo e piscine

È da evitare, inoltre, la pratica di attività ludico – sportive che possono dar luogo ad assembramenti e giochi di gruppo e, per lo stesso motivo, deve essere inibito l’utilizzo di piscine eventualmente presenti all’interno dello stabilimento.

Formazione mirata e dpi per il personale

Entrambi i documenti si soffermano anche sulle misure specifiche per i lavoratori, in linea con quanto riportato nel protocollo condiviso tra le parti sociali dello scorso 24 aprile. Oltre a un’informazione di carattere generale sul rischio da Sars-CoV-2, al personale devono essere impartite istruzioni mirate, con particolare riferimento alle specifiche norme igieniche da rispettare e all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Va comunque ribadita la necessità di una corretta e frequente igiene delle mani, attraverso la messa a disposizione in punti facilmente accessibili di appositi dispenser con soluzione idroalcolica. Link Ministero della Salute.

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Identificare le persone guarite da COVID-19 utile per la shield immunity in una popolazione

Nature Medicine – Identificare le persone guarite da COVID-19 potrebbe essere utile per sviluppare la shield immunity in una popolazione.

Le persone che si sono riprese da COVID-19 potrebbero tornare alla popolazione generale per aiutare a ridurre il tasso di trasmissione del coronavirus causale SARS-CoV-2, secondo un documento di modellazione pubblicato su Nature Medicine. Queste persone, che avrebbero bisogno di essere identificate attraverso test anticorpali, potrebbero aiutare nello sviluppo della shield immunity all’interno della più ampia comunità.

Senza un vaccino o un trattamento affidabile per COVID-19, le attuali strategie di sanità pubblica per affrontare la pandemia possono essere suddivise in gran parte in due approcci: mitigazione e soppressione. Entrambe le strategie mirano a ridurre le nuove infezioni SARS-CoV-2 limitando la quantità di contatto da uomo a uomo, ma ciò può avere impatti economici e sociali negativi a lungo termine.

Joshua Weitz e colleghi hanno sviluppato e analizzato un modello epidemiologico per ridurre la trasmissione SARS-CoV-2. Il loro approccio si basa sull’uso di test sierologici – o anticorpali – per identificare le persone che si sono riprese da COVID-19. Il modello presuppone che le persone guarite saranno negative ai virus, avranno anticorpi protettivi contro SARS-CoV-2 e saranno in grado di interagire in modo sicuro con persone sensibili e infettive. Queste persone recuperate potrebbero quindi tornare alla popolazione generale e aumentare le loro interazioni rispetto ad altri individui. Gli autori suggeriscono che ciò potrebbe costruire la shield immunity all’interno della popolazione aumentando le interazioni tra le persone recuperate e diminuendo le interazioni tra le persone con uno status sconosciuto.

Gli autori hanno studiato l’impatto della shield immunity su una popolazione modello di 10 milioni in due scenari: alta trasmissione, con un R0 di 2,33 e bassa trasmissione, con un R0 di 1,57. Il valore R0 rappresenta il numero di casi che una persona infetta può causare mentre sono infettivi in ​​una popolazione altrimenti suscettibile. Gli autori hanno valutato l’impatto della schermatura intermedia – quando una persona guarita sostituisce altre due interazioni – e la schermatura potenziata – quando sostituiscono altre venti interazioni.

In uno scenario ad alta trasmissione, sono stati previsti 71.000 decessi, ma questo è diminuito a 58.000 decessi con protezione intermedia e a 20.000 con protezione potenziata. In uno scenario a bassa trasmissione, sono stati previsti 50.000 decessi, mentre 34.000 e 8.400 sono stati previsti rispettivamente sotto protezione intermedia e protezione potenziata. Il modello mostra anche che la schermatura può essere utilizzata in concerto con il distanziamento sociale per ridurre le interazioni e consentire agli individui recuperati di tornare alle attività.

Gli autori avvertono che il modello di base presuppone che l’immunità di una persona guarita durerà almeno un anno, sebbene trovino risultati affidabili quando l’immunità dura quattro mesi o più. La durata dell’immunità è attualmente sconosciuta. Gli autori sottolineano anche la necessità di accurati test sierologici su tutta la popolazione per supportare eventuali interventi di sanità pubblica.

Articolo: Modeling shield immunity to reduce COVID-19 epidemic spread. DOI 10.1038 / s41591-020-0895-3. Link Nature Medicine.